In questi giorni si sta molto parlando della sospensione dell’accordo di Schengen, dal 10 al 30 maggio 2017, in vista dei G7 di Bari e Taormina. Cerchiamo quindi di capire cos’è, come funziona e quali vantaggi porta ai viaggiatori quello che è oggi il simbolo dell’Europa Unita.
Innanzitutto è bene fare una premessa storica, per inquadrare il periodo esatto in cui l’accordo è stato inizialmente sottoscritto. Era il 1985 quando Francia, Germania e Benelux (Belgio-Olanda-Lussemburgo) decisero concordemente di abolire i controlli alle frontiere per gli abitanti e le merci che si muovevano all’interno di quelle nazioni. Agli albori, quindi, questo trattato aveva dei meri scopi commerciali e per nulla aveva a che fare con l’UE in quanto gli altri Paesi allora membri si dissero contrari.
Qualche anno dopo, nel 1990, anche l’Italia decise di entrare a far parte di questo accordo, agevolando quindi il commercio con i Paesi del Nord Europa che già lo avevano sottoscritto. Poco dopo seguirono lo stesso esempio Spagna, Portogallo, Grecia, Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia. Dato l’ampio consenso ottenuto, i Paesi membri decisero quindi di farlo rientrare nell’ambito legale comunitario.
Ad oggi l’accordo di Schengen è sottoscritto da 26 Paesi europei, di cui 22 membri dell’UE e 4 non membri (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).
L’entrata in vigore di questo accordo ha permesso l’abolizione dei controlli sistemici alll’interno del territorio dei Paesi firmatari. Resta comunque fermo il fatto che possano essere eseguiti dei controlli a campione. Allo stesso tempo tutte le nazioni coinvolte hanno costituito un sistema comune di controllo verso le frontiere esterne.
Un altro importante obiettivo che l’accordo di Schengen si prefigge, è quello di creare una stretta cooperazione giudiziaria e di polizia al fine di arginare i fenomeni di criminalità organizzata.
Si tratta di un progetto piuttosto ambizioso, basti pensare che la frontiera esterna dello Spazio Schengen (per l’80% marittima e per il 20% terrestre) è lunga circa 50 000 km ed include valichi di frontiera terrestri ma anche aeroportuali e marittimi.
L’adesione a questo trattato ha dato un grande beneficio per tutti i viaggiatori: da quando esiste l’accordo di Schengen sono infatti diminuiti di molto i tempi di attesa per i controlli dei documenti.
In alcune occasioni eccezionali (manifestazioni, eventi sportivi, ecc.), per motivi di sicurezza, il trattato può però essere temporaneamente sospeso, per un massimo sdi 30 giorni. In questo caso, tutti i severi controlli di frontiera vengono ripristinati. Solitamente i viaggiatori, soprattutto quelli che si spostano con l’aereo, vengono informati di questa modifica e sono invitati a presentarsi agli imbarchi con congruo anticipo, al fine di evitare ritardi dovuti al controllo dei documenti di tutti i passeggeri.
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